Chelonia mydas

Dimensioni:

l'adulto può raggiungere 140 cm di lunghezza circa, con un peso fino a 500 kg .

 

Caratteristiche morfologiche:

si distingue dalle altre tartarughe marine per il carapace dotato di quattro paia di scudi costali, una sola placca prefrontale sulla testa, che è robusta, voluminosa ed arrotondata, la punta del becco corneo della mascella superiore non ricurva ad uncino e gli scudi del carapace mai embricati.

Quest'ultima particolarità è dovuta alla disposizione delle placche cornee che si presentano perfettamente giustapposte le une alle altre.

La colorazione della corazza è bruno-olivastra, con striature e macchie gialle o marmorizzate. Gli esemplari giovani sono più uniformemente bruno-olivastri, con gli arti bordati di giallo.

 

Distribuzione:

la specie è cosmopolita di mari tropicali e subtropicali.

Vive in acque pelagiche e costiere, in vicinanza delle barriere coralline e di coste sabbiose, dalla superficie fino a 30-40 metri di profondità.

È presente anche nel Mediterraneo ma in Italia si rinviene sporadicamete: ci sono notizie di ritrovamenti nel Golfo di Manfredonia ed in Sardegna.

 

Dieta:

da adulta si nutre prevalentemente di fanerogame marine e per questo la si rinviene soprattutto in aree ricche di praterie sommerse.

Per questa sua abitudine alimentare, la sua presenza in un luogo può essere rivelata da una gran quantità di rimasugli vegetali, che spezzati dall'animale mentre si nutre, risalgono a galla.

 

Riproduzione:

la femmina si accoppia e depone le uova ogni 2-3 anni; si porta sulla spiaggia al calare del sole, con le natatoie scava una buca profonda circa 50 cm ed ampia nella quale depone circa 100 uova a guscio bianco e molle. Una volta terminata la deposizione, ricopre la buca e torna in mare.

La prima covata non esaurisce la provvista di uova fecondate contenute nel suo corpo, così, dopo un certo lasso di tempo, in genere 12-15 giorni, essa ritorna nel sito prescelto per nidificare ancora e lo fa per un numero variabile dalle 4 alle 6 volte in una stessa stagione, per un totale complessivo stagionale medio di 500 uova deposte.

L'incubazione ad opera della sabbia dura 50-60 giorni, in dipendenza delle condizioni climatiche.

Differisce dalla Caretta caretta per le imponenti migrazioni che a migliaia gli adulti compiono per spostarsi dalle aree di foraggiamento a quelle di ovodeposizione.

 

Stato di conservazione:

è inserita nelle liste rosse IUCN (2004), come Endangered.

A livello globale la specie è soggetta a raccolta indiscriminata a scopo alimentare sia degli individui (giovani ed adulti) sia delle uova. La specie è anche oggetto di cattura accidentale nelle reti fisse e da traino.

E' quindi considerata minacciata ed in pericolo a causa del grave disturbo nei siti di nidificazione e dell’elevata interazione con la pesca. Sporadica è la sua presenza nel Mediterraneo.

In Italia, nello specifico, la valutazione dello stato di conservazione è Non Applicabile (NA) perché si tratta di una specie occasionale nei mari italiani e che non si riproduce nelle acque italiane.