Martedì, 20 Settembre 2022 20:03

Archelon - Shark Finning

Sharkfinning: una pratica barbara

 

Premessa

Da quando ha fatto la sua uscita sul grande schermo il noto film “Lo squalo”, di Steven Spielberg, lo squalo viene visto come un animale terribile, divoratore di uomini. Questo “semplice film” ha dato il via ad un vero e proprio processo di demonizzazione di tutti gli squali che, rispetto ad esempio alle zanzare, sono da considerare addirittura principianti in termini di numero di morti umane.

  1. "Lo squalo" di Steven Spielberg

Purtroppo, però, i problemi degli squali non si limitano all’ essere visti come macchine assassine. Ciò che affligge gli squali ormai da anni è la loro pesca incontrollata. Pensate che ogni anno ne vengono pescati quasi 100 milioni di esemplari. Per darvi un’idea, questo numero corrisponde a quasi due volte gli abitanti dell’Italia. La cosa più triste è che questi pesci vengono pescati per lo più per il “finning”, detto anche spinnamento.

 

In cosa consiste lo “sharkfinning”

Lo spinnamento degli squali è una pratica antica, originaria della Cina dove, durante i banchetti dei più ricchi, veniva servita la famosa zuppa di pinne di squalo, ritenuta afrodisiaca e ottima per la salute. Purtroppo, con il passare degli anni ed il boom economico, questa zuppa è diventata alla portata di molti, causando così un aumento della richiesta di pinne di squalo (che possono arrivare ad un prezzo di 1.000 euro l’una) e quindi dello sharkfinning.

  1. Pratica dello shark finning e zuppa di pinne

Questa pratica non si è fermata all’ Oriente, ma si è estesa anche al mondo Occidentale, dove Spagna, Portogallo e Francia figurano tra i primi 15 Paesi al mondo nella cattura di squali. L’Italia di certo non è da meno, poiché registra all’anno 10.000tonnellate di carne di squalo importata, classificandosi al terzo posto della classifica mondiale. Questo perché, anche se non saremo amanti della famosa zuppa di pinne di squalo, siamo sicuramente soggetti ad un altro grande problema: la frode alimentare, un problema in cui molte volte la carne di squalo viene spacciata per altro (es. pesce spada).

Ma come avviene lo spinnamento? Questa pratica consiste nel pescare gli squali, staccar loro le pinne dorsali e ventrali (a volte anche le caudali) e rigettarli in mare. Ciò per avere maggior spazio a bordo e poter stipare sulla nave il maggior numero di pinne possibile. Questo, oltre ad essere un atto barbaro è anche crudele e disumano, poiché l’animale, ancora vivo, non può più nuotare e, di conseguenza, respirare, morendo così in sofferenza.

 

Quali sono le ripercussioni sugli ecosistemi marini?

Questa pratica, oltre a colpire gli squali, colpisce di riflesso anche gli ecosistemi in cui essi vivono. Infatti, essendo gli squali dei predatori apicali, ovvero a capo della rete alimentare del mare, costituiscono una regolazione dei livelli più bassi, rappresentati da razze, specie più piccole di squali, ostriche, capesante, etc. Nel momento in cui questi vengono a mancare, si creano squilibri a tutti gli altri livelli della rete trofica, come un vero e proprio effetto domino.

  1. Schema di una rete alimentare

Purtroppo, la situazione è veramente tragica. Dagli anni 70’, infatti, il 71 % di razze e squali è in declino e metà delle specie di squali presenti si trovano a rischio o criticamente a rischio estinzione.

 

Come si prospetta il futuro?

Il futuro che si prospetta, per questo e mille altri motivi, non è dei più rosei, anzi. C’è però chi lotta per la protezione di questi preziosi animali. Nel 2013, infatti, è nato il regolamento “Fish Naturally Attached”, che prevede che gli squali catturati vengano mantenuti integri fino allo sbarco, solo dopo di questo le pinne possono essere staccate dal resto dell’animale. Purtroppo, però, sono molti coloro che operano illegalmente e che continuano a staccare le pinne a bordo e a gettare la carcassa in mare. Inoltre, questo regolamento, non si pone in un’ottica conservazionistica.

Per questo motivo è nato Stop finning- stop the trade, un’iniziativa nata dai cittadini europei per fermare il massacro degli squali e il commercio delle loro pinne. Si tratta di una petizione che ha come scopo quello di cambiare la legislazione europea in merito al commercio degli squali, dal momento che la sola Europa rappresenta uno dei principali esportatori di pinne ed un importante centro di transito.

 

4. Marchio iniziativa Stop finning EU (europa.eu)

 

 

BIBLIOGRAFIA: