Sabato, 20 Agosto 2022 10:00

Archelon - Strumenti di Pesca: le Nasse

Strumenti da pesca: Le nasse

 

Uno dei lavori più antichi è quello del nassarolo, ovvero del pescatore con le nasse. Probabilmente già dai tempi degli antichi romani questi strumenti da pesca venivano utilizzati per catturare polpi e pesci. Questo è un tipo di pesca tradizionale, protagonista soprattutto delle marinerie del sud Italia e dell’Adriatico.

  1. Immagine con le forme più antiche di pesca (III secolo d.C. - Sousse Museo Archeologico)

La nassa è uno strumento che tradizionalmente veniva costruito a mano in giunco, corde e rami di ulivo. Ad oggi le nasse si trovano soprattutto in materiale plastico o metallico: attualmente, infatti, sono pochi i nassaroli che costruiscono le nasse manualmente soprattutto perché le nasse in plastica sono più maneggevoli, resistenti, di facile e rapido acquisto.

Che cosa sono le nasse?

Le nasse sono vere e proprie trappole mobili che vengono calate sul fondale per catturare diverse specie e possono variare per dimensioni e forma in base alla specie target.

2. Diversi tipi di nasse in plastica e metallo

 

In pratica, se desideriamo catturare delle aragoste, le nasse più usate sono quelle di grandi dimensioni con forma a campana. Le nasse destinate ad alcuni tipi di pesce o alle seppie sono invece più piccole e presentano all’interno esche o rametti di alloro che attirano le femmine durante il periodo di riproduzione. Questa, per le seppie, è infatti una tecnica piuttosto furba perché, attirando le femmine, spesso arrivano all’interno della nassa anche i maschi. Ma perché proprio il rametto di alloro? Ve lo spieghiamo subito! È stato notato che le femmine entrano nelle trappole attratte proprio da questi rametti, attorno a cui poi verranno deposte le uova.

  1. Rametto di alloro con uova di seppia.

 

Le uova vengono deposte anche intorno alla nassa stessa anche se purtroppo molto spesso, durante l’azione di pulizia di questi strumenti da pesca, vengono colpite da un getto d’acqua molto forte e buttate in mare.

Come si pesca?

Il nassarolo cala sul fondale le nasse con all’interno diverse esche che attirano crostacei, pesci o molluschi. Le nasse, legate tra loro, vengono calate al tramonto e una zavorra le mantiene sul fondo.

  1. Schema della pesca di granchi con le nasse (www.msc.org)

 

In superficie, invece, boe o bandiere ricordano al pescatore la zona dove sono state lasciate. All’alba, infatti, il nassarolo torna in mare e ritira le nasse con tutto il pescato.

Nonostante le nasse siano uno strumento piuttosto selettivo nel mondo della pesca (questo significa che tendono a catturare solo le specie target), il lavoro del nassarolo sta scomparendo piano piano, soppiantato soprattutto dal pescatore con reti a strascico, pratica che risulta essere più comoda e redditizia. In Atlantico, però, vi è ancora spazio per questo lavoro, dove i nassaroli, per pescare il granchio reale o altri crostacei, spesso ci rimettono la vita per via delle condizioni avverse del mare

 

 

Sitografia: