Qualche giorno fa, durante le attività di monitoraggio e rilievo svolte nell’ambito del programma di ricerca e studio sugli habitat delle tartarughe marine, la nostra responsabile scientifica dott.ssa Luana Papetti, l’ing. Daniele Pagli e la nostra volontaria Irene Bertolini, hanno riconosciuto i materiali utilizzati per i FAD sulla spiaggia della Giannella, nel comune di Orbetello (GR).
Ma che cosa sono i FAD?
Si tratta di attrezzatura irregolare utilizzata dai pescatori di frodo per attività di pesca illegale.
Ne hanno parlato poco tempo fa anche nella trasmissione Le Iene, in un servizio dedicato proprio alla pesca di frodo.
Si tratta di vere e proprie trappole realizzate con filo di polipropilene ancorato al fondo e foglie di palma e taniche di plastica in superficie, per attirare grandi quantità di pesce.
Questa pratica non solo non rispetta le quote massime di pescato previste per evitare lo spopolamento del Mediterraneo, ma immette in mare materiali altamente inquinanti e pericolosi, che vengono poi abbandonati, una volta ottenuto lo scopo, trasformandosi in trappole mortali per tartarughe, delfini e capodogli, che sempre più spesso li ingeriscono o vi restano impigliati.
Gli uomini della Capitaneria di Porto di Porto Santo Stefano (GR), prontamente intervenuti su segnalazione di TartAmare, hanno confermato che si trattava di materiali per la pesca illegale e ne hanno disposto, in collaborazione con il comune, lo smaltimento.
Purtroppo pare che i FAD non siano più un fenomeno sporadico in Toscana, perciò occhi aperti se passeggiate sulla spiaggia o se andate per mare e se ne trovate uno in una spiaggia toscana, chiamate subito la Capitaneria di Porto al numero 1530 e fate una segnalazione (basta una foto con luogo e data del ritrovamento) a noi di TartAmare. In questo modo ci aiuterete a capire l'entità del fenomeno che fino ad oggi non era tipico nelle nostre coste.
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Il tuo aiuto è importante! Ci permetterà continuare il nostro lavoro di tutela, recupero, riabilitazione e reimmissione in mare di questa specie a rischio di estinzione.
tartAmare è una APS (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) ai sensi del decreto legislativo 4/12/1997 n. 460.
Le donazioni tracciabili effettuate con causale “erogazione liberale” a favore dell’Associazione tartAmare APS, sono deducibili/detraibili ai sensi della normativa vigente.
Coordinate bancarie presso Banca Tema
ABI 5114 CAB 3030 n° C/C 00000204 982
CAUSALE: “Donazione”
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Le donazioni alle APS sono deducibili dal reddito imponibile nel limite massimo del 10% del reddito, ma fino a 70mila euro (ad esempio: un soggetto con un reddito di 700mila euro potrà contare su una deducibilità di 70mila euro, equivalente al 10%. Se il reddito è superiore, la parte deducibile resterà sempre di 70mila euro).
La riforma fiscale avvicina l’Italia ad altri Paesi europei e segna un passo importante nel riconoscimento del valore Terzo Settore da parte del Governo.
La ricevuta di donazione, rilasciata relativamente ai contributi conferiti in contanti, non è valida ai fini della detrazione fiscale. Ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 4/12/1997 n. 460 la detrazione è consentita a condizione che il versamento di erogazioni e contributi a favore delle APS sia eseguito tramite banca o ufficio postale ovvero mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23 del decreto legislativo 9/07/1997 n. 241, modalità idonee a consentire all’Amministrazione Finanziaria lo svolgimento di controlli. La ricevuta va conservata ai fini fiscali.
Domani, sabato 4 gennaio, TartAmare sarà presente alla pulizia della spiaggia della Feniglia, nel Comune di Orbetello (GR).
L’iniziativa è nata grazie all’appello social del cantante Piero Pelù, che ha portato alla luce la situazione disastrosa della spiaggia a seguito degli eventi meteorologici dello scorso dicembre.
Non vediamo l’ora di prendere parte a questa bella iniziativa.
Bella perché è la nostra prima pulizia spiagge del 2020, bella perché è su una spiaggia che ci è particolarmente cara, bella perché vedrà la partecipazione di diverse associazioni che sul nostro territorio si occupano di tutela dell'ambiente e di tutela del mare (e per noi l'unione ha sempre voluto dire forza), e infine bella perché, quando ci si rimbocca le maniche, i personaggi famosi ce li sentiamo un po' più vicini e reali.
Andate a cercare le tracce delle tartarughe marine, MA ANDATECI IN MODO CONSAPEVOLE!
Molte persone quest’anno si sono lanciate nei progetti e nelle attività di monitoraggio delle spiagge alla ricerca dei nidi di tartaruga marina, questo può essere di grande supporto alla nostra attività di tutela.
Ma anche quando si va a fare un’attività semplice come questa è importantissimo NON IMPROVVISARSI e seguire alcune norme di comportamento fondamentali per non rischiare di PERDERE UN NIDO o di comprometterne la buona riuscita.
La nostra raccomandazione è, qualora si abbia il dubbio di aver trovato la traccia, non modificare in alcun modo i segni sulla spiaggia, NON SCAVARE ma attendere gli esperti limitandosi a chiamare il Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera.
Eventuale scavo e verifica della presenza delle uova competono SOLO a personale autorizzato dal Ministero.
Tutte le indicazioni necessarie in questo video tutorial che abbiamo realizzato con i nostri volontari.
Per la realizzazione del video ringraziamo Stefano Giorgerini.
Si è svolta oggi, presso il centro recupero CRTM TartAmare di Marina di Grosseto (GR), una giornata di studio dal titolo "Dallo Spiaggiamento alla Liberazione - il lavoro dei centri di recupero tartarughe marine.".
Il seminario è stato interamente dedicato al lavoro nei e dei centri di recupero per tartarughe marine in Toscana.
Docenti e relatori di grande competenza, appartenenti anche ad altre strutture molto importanti del panorama italiano, sono stati con noi per raccontarci la loro esperienza e confrontarsi con la nostra, e per ideare proposte e tecniche condivise.
Hanno contribuito con i loro interventi, a questa importante giornata di formazione:
